Che sia incanto o inganno, le farfalle hanno un legame molto stretto con il senso della vista. La “Spialia”, ad esempio, sembra proprio “spiare” attraverso le macchie sulle sue ali (da “spaihon” = guardare).
Anche per questo motivo, a questa farfalla è legato il nome di Quinto Sertorio, esemplare soldato romano famoso per aver perso un occhio in battaglia. Questa farfalla appartenente alla famiglia degli Esperidi è un tipino abbastanza deciso, sa bene cosa gli piace e cosa no. Per esempio, non le piace il mare, infatti Spialia è presente in tutte le regioni italiane ad eccezione di Sicilia e Sardegna. E anche a tavola ha gusti precisi e raffinati. Pensate che i bruchi di questa farfalla si nutrono solamente di alcune piante, le Rosaceae, e in particolare di sanguisorba. Questa preferenza culinaria la condivide anche con le sue sorelle Spialia therapne, Spialia ali e Spialia rosae dalle quali è difficile riconoscerla, anche per i più esperti. Gli scienziati infatti distinguono queste sorelle tra di loro solo grazie all’osservazione al microscopio dei loro genitali e a particolari tecniche di analisi del DNA.