
A proposito di brillantezza non possiamo certo non considerare Pararge aegeria: “pararge” deriva dall’unione del suffisso “para-“ col termine greco “argis” (“brillante”), espressione che potremmo tradurre come “quasi-brillante”.
Difatti la pigmentazione delle ali di questa farfalla non è delle più chiare ma le macchie che la adornano manifestano tutta la sua grazia. Adora volare intorno a torrenti e alle acque sorgive, caratteristica che le è valso l’accostamento, nel nome, alla ninfa Egeria: antica divinità dei boschi. Questa farfalla si ritrova in tutte le regioni, isole comprese, anche se in Sardegna è caratterizzata da una variazione locale per cui presenta una colorazione più chiara e più calda. Il suo habitat sono boschi e piccole radure a partire dal livello del mare fino a 1000 m anche se occasionalmente è stata osservata fino a 1700 m, in volo rimane spesso nella penombra posandosi frequentemente al suolo, su rocce e su fronde. Non è difficile vedere coppie di queste farfalle (in genere due maschi) che intrecciano voli al centro di territori umidi e ombrosi per contenderseli. Questa specie sfarfalla due volte in un anno, la prima generazione tra marzo e giugno, e la seconda generazione tra agosto e settembre. È una delle farfalle più diffuse in Europa ed è stato dimostrato che, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici, questa specie ha spostato verso Nord la sua distribuzione in Gran Bretagna.