
“… e i rovi avevano sopracciglia!” Niente di più lontano da una fiaba: Callophrys rubi (alle nostre latitudini anche nota col nomignolo affettuoso di “molletta verde”) si lascia incontrare di frequente, nell’Europa continentale, pur mimetizzandosi tra le piccole foglie verdi dei rovi.
Quando dispiega le sue ali bordate, questa farfalla sembra disegnare una specie di “sguardo”, caratteristica che le è valsa il nome di “Callophrys”, dalla fusione dei termini greci “kalos” (bello) e “phrydi” (sopracciglio). Il nome specifico rubi, invece, si riferisce a Rubus (rovo), una delle piante nutrici dei bruchi. Questa farfalla appartenente alla famiglia dei Ninfalidi non mostra mai il suo lato superiore marrone tranne quando è in volo. Il colore verde della parte inferiore è prodotto dalla rifrazione e riflessione della luce da parte delle scaglie sulle ali. La colorazione iridescente varia di tonalità a seconda delle qualità direzionali della luce e dell'angolo di visuale. La farfalla può quindi sembrare verde mela, turchese o smeraldo metallico, se vista da diverse angolazioni. La farfalla è ampiamente distribuita in Europa, dalle isole del Mediterraneo fino all'estremo nord della Norvegia e della Svezia. Si ritrova anche in Marocco e Algeria e nella maggior parte dell'Asia temperata. È comune nelle brughiere aride e sui pendii arbustivi esposti a sud o nei caldi fondivalle riparati, prediligendo in particolare gli habitat con siepi di biancospino, prugnolo, rovo, sambuco o ginestra. I maschi sono molto territoriali, infatti se ne stanno appollaiati sui fiori di ginestra, o sul fogliame di biancospino, prugnolo, sambuco, ligustro e vari altri cespugli, spesso ai piedi delle colline. Nelle mattine di sole usano questi trespoli come punti di osservazione da cui sfrecciano per intercettare altri piccoli insetti, tra cui api, mosche e varie specie di farfalle. Insomma, non si può certo dire che amino la compagnia!