La migrazione delle farfalle

Non tutti lo sanno, ma anche le farfalle migrano! E che viaggi che fanno! Alcuni di questi sono particolarmente famosi, come quello delle farfalle monarca (Danaus plexippus), che rappresenta uno dei fenomeni naturali più spettacolari al mondo.

Ogni anno, in primavera, milioni di farfalle monarca iniziano il loro viaggio verso nord, partendo dall'America centrale per arrivare fino al Canada, da dove, una volta giunto l’inverno, la generazione successiva - ovvero i loro figli - parte per tornare in Messico. Questo viaggio è molto lungo! Si tratta di circa 5.000 km e occorrono quattro generazioni per completare l’intero percorso. La maggior parte delle farfalle ha aspettative di vita assai più ridotte, da qualche settimana a un massimo di 2 mesi, ma la quarta generazione delle monarca, che nasce alla fine dell’estate,  riesce a sopravvivere fino a  6 - 8 mesi. Quest’ultima generazione, inoltre, non può riprodursi, ed evita così riproduzioni “inutili” in quanto saranno proprio queste farfalle a vivere per tutto l’inverno al sud.

Ma come si orientano le farfalle? Per decidere quando partire, e in che direzione andare, le farfalle monarca utilizzano una combinazione di stimoli interni (un "orologio" metabolico che dice loro quando si sta avvicinando la stagione della migrazione) ed esterni (la posizione del sole). Purtroppo i cambiamenti climatici, la distruzione degli habitat, l’inquinamento e altri fattori antropici stanno creando enormi problemi a queste farfalle. Nel 1997  i loro "campi di svernamento" occupavano circa 45 ettari di territorio messicano, mentre attualmente questi territori si sono ridotti a solo 5 ettari! 

Tuttavia la farfalla monarca non è l’unica a migrare. Anche in Europa ci sono specie che compiono lunghi tragitti per spostarsi al cambio delle stagioni. In primavera la vanessa del cardo (Vanessa cardui) compie lunghe migrazioni dall'Africa occidentale alla Scandinavia, percorrendo dai 12.000 ai 14.000 km tra andata e ritorno, uno dei più lunghi spostamenti stagionali regolarmente intrapresi da un insetto. Questi lunghi viaggi sono resi possibili anche grazie a venti favorevoli che soffiano regolarmente tra Africa ed Europa occidentale, a patto che le farfalle riescano a volare a una quota di 1-3 km sopra il livello del mare, in modo tale da per poter sfruttare la loro spinta. Infatti le vanesse con le loro sole forze e senza l’aiuto dei venti raggiungerebbero una velocità di volo di 6 metri al secondo, troppo poco per attraversare il Sahara in volo. Per farcela le farfalle devono comunque volare senza sosta durante il giorno e possono riposare solamente notte, fermandosi di tanto in tanto per fare scorta di nettare. 

Le Vanesse sono grandi viaggiatrici, infatti anche la Vanessa atalanta è in grado di compiere lunghe migrazioni: all’inizio della primavera gli adulti svernanti nell’Europa centro-meridionale iniziano a migrare verso nord nelle regioni scandinave, spingendosi a volte persino in Islanda. Da metà agosto invece comincia la migrazione di ritorno verso sud per raggiungere gli ambienti più caldi di svernamento. Anche per questo motivo la Vanessa atalanta è una delle farfalle che si possono osservare in volo fino a tardo autunno . 

Infine, abbiamo scoperto che anche le cavolaie migrano! Gli adulti della Cavolaia maggiore, Pieris brassicae, abbandonano il Nord Africa in primavera e dopo numerose soste, durante le quali si riproducono, raggiungono il Nord Europa dove trascorrono i mesi estivi. In autunno, grazie alle correnti d’aria calda che soffiano tra i 1000 e i 1500 metri, attraversano l’Europa e il Mediterraneo, arrivando fino al nord Africa. È stato calcolato che le farfalle possono volare per 8-10 ore al giorno alla velocità di circa 15 Km/h.

Per concludere, una curiosità: le cavolaie (farfalle del genere Pieris) si chiamano così perché nascono da larve che durante l’inverno, si sono sviluppate e si sono nutrite di Brassicacee coltivate e spontanee (piante di cavolo).

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Dacci una mano anche tu a salvare le farfalle dal rischio di estinzione!