Il cambiamento climatico sta causando grossi sconvolgimenti nella distribuzione di molte specie animali e le popolazioni che abitano le cime montuose sono, da questo punto di vista, particolarmente vulnerabili. Infatti, esse rispondono generalmente all’aumento delle temperature con spostamenti altitudinali, che comportano un ovvio restringimento del territorio e sono per definizione limitati dall’altezza della catena montuosa.
Gli Appennini sono una catena montuosa relativamente stretta e bassa situata nell'Europa meridionale, che ospita molte popolazioni isolate di specie di montagna. La farfalla Erebia pandrose è stata registrata per l'ultima volta sugli Appennini nel 1977, sulla sommità di un unico massiccio (Monti della Laga).
La ricerca di Sistri et al. pubblicata su “Insect Conservation and Diversity” con il titolo “The isolated Erebia pandrose Apennine population is genetically unique and endangered by climate change” ha confermato la presenza di una piccola popolazione isolata di Erebia pandrose sugli Appennini, a una distanza di oltre 400 km da località in cui sono state segnalate, in passato, altre popolazioni conosciute. Infatti, la popolazione appenninica rappresenta un ceppo endemico unico.
Esaminando il DNA di questa specie i ricercatori hanno stimato il potenziale declino sulle Alpi e sugli Appennini a causa dei futuri cambiamenti climatici. Questa specie si è spostata d’altitudine risalendo per più di 22 m all'anno dal 1995.
I modelli di distribuzione delle specie suggeriscono che queste popolazioni sperimenteranno una perdita generalizzata di idoneità climatica, che, secondo le proiezioni, potrebbe portare all'estinzione della popolazione appenninica in pochi decenni. La scomparsa della popolazione appenninica di Erebia pandrose potrebbe quindi rappresentare la perdita di caratteristiche genetiche uniche nella specie.