L'endemismo è il fenomeno per cui alcune specie vegetali o animali sono esclusive di un dato territorio. Anche se, tecnicamente, il termine endemismo si può applicare anche a territori vastissimi, come interi continenti, risultano interessanti gli endemismi relativi ad areali molto ristretti come quelli insulari, a volte estesi solo per qualche chilometro quadrato.
Le specie endemiche si possono ritrovare insieme in due casi: o perché si sono evolute nello stesso luogo in cui le troviamo adesso e persistono a livello regionale; oppure perché si sono evolute in luoghi diversi e successivamente si sono disperse in habitat condivisi, generando centri di endemicità.
Menchetti et al. nel lavoro “Two ways to be endemic. Alps and Apennines are different functional refugia during climatic cycles” pubblicato su Molecular Ecology hanno valutato la possibile esistenza di centri di endemicità nella regione che va dalle Alpi alla Sicilia, studiando la loro fauna di farfalle.
Sequenziando il DNA di 26.557 farfalle di 269 specie del Paleartico occidentale i ricercatori hanno ottenuto una regionalizzazione zoogeografica basata sui 69 endemiti della zona. L'endemicità ha mostrato un'elevata incidenza nelle Alpi e nel Sud Italia. La regionalizzazione così ottenuta separa le Alpi dalla penisola italiana e dalla Sicilia. Inoltre, la variazione ha identificato come paleoendemici (cioè più antichi) gli endemiti alpini, che oggi occupano un centro ecologico, e come neoendemici quelli del resto della penisola e della Sicilia, che si sono differenziati nella regione a partire dal Pleistocene.
Questi risultati contraddicono la visione comune di un'area alpino-appenninica come unico “rifugio italiano”, dimostrando la presenza di notevoli differenze negli endemismi italiani.